Le Origini

Nei primi mesi dell’anno 2011 i Vescovi delle diocesi lombarde decidono di dar vita ad una fondazione civile alla quale affidare il compito di elaborare un progetto complessivo per la riorganizzazione di circa 50 consultori di ispirazione cristiana che operano in Lombardia e aderiscono alla FeLCeAF.

È nata così la Fondazione Lombarda Servire la Famiglia con la missione di offrire un supporto organizzativo e gestionale agli enti impegnati nelle opere ecclesiali e sociali, prestando particolare attenzione alla natura ecclesiale delle attività e degli enti gestori.

Per svolgere in modo adeguato la propria mission la Fondazione costituisce una piccola équipe di professionisti (le cui competenze spaziano dal settore legale a quello contabile-fiscale, dall’area gestionale all’organizzazione del personale) che si rendono disponibili ad affrontare assieme i diversi casi, apportando ciascuno le proprie conoscenze ed esperienze. Alla base dell’azione dell’équipe vi è un’intuizione che negli anni si è rivelata essere un valore aggiunto significativo: credere nel lavoro di squadra e nella positiva sinergia che si sviluppa tra le diverse competenze scientifiche.

Sin dall’inizio la Fondazione è stata guidata da don Edoardo Algeri, sacerdote della diocesi di Bergamo. Il suo apporto è stato decisivo per la crescita dell’équipe e per aiutare gli enti che chiedevano un supporto alla Fondazione. Purtroppo, il 2 agosto 2019 don Edoardo è mancato, mentre pedalava sulle strade della sua amata terra bergamasca.

Statuto (estratto)

Il Consiglio di Amministrazione

La Fondazione è retta da un Consiglio di Amministrazione costituito da 7 membri (compreso il presidente). Il Consiglio è così nominato: 4 membri dalla Regione Ecclesiastica Lombardia, 1 membro dalla FeLCeAF, 2 membri dall’Assemblea dei partecipanti (qualora non sia ancora costituita l’Assemblea dei partecipanti, i 2 membri sono nominati dalla Regione Ecclesiastica Lombardia e dalla FeLCeAF).

Consiglio di Amministrazione

La cura della natura ecclesiale delle opere

Gli enti gestori riconoscono la necessità che le loro opere (assistenziali, socio-sanitarie, educative, caritative, culturali, scolastiche …) siano condotte nella fedeltà alla loro origine ecclesiale ed al proprio carisma senza, nel contempo, trascurare le nuove esigenze che sorgono dal mutato contesto sociale. Inoltre, il valore della povertà evangelica esige che le risorse – persone, mezzi economico-finanziari, beni immobili – siano utilizzate senza essere sperperate o sprecate, anche qualora siano abbondanti. Per questo motivo la Fondazione sviluppa le diverse possibili soluzioni avendo a cuore sia la doverosa efficienza e sostenibilità dei progetti gestionali, sia la custodia del carisma, affinché non sia lasciata ai margini l’origine ecclesiale dell’opera.

Le nostre competenze

Dalle Onlus al Terzo Settore

Una gestione efficace ed efficiente deve prestare attenzione alle opportunità rese disponibili dall’ordinamento giuridico. Nel nostro paese è in corso un significativo fenomeno di promozione del mondo non profit che coinvolge anche il legislatore che sta dando corso alla Riforma del Terzo Settore e dell’Impresa Sociale.

Gli enti gestori percepiscono la necessità di confrontarsi con questi nuovi scenari al fine di riconoscere i passi che possono compiere e le decisioni più opportune da assumere, nella fedeltà al proprio carisma e alla propria natura ecclesiale.

La Fondazione è in grado di presentare in modo puntuale e commisurato ad ogni singolo ente gestore le opportunità che la Riforma del Terzo Settore offre nonché i vincoli che essa comporta. Particolare attenzione è assicurata all’ente ecclesiastico concordatario al quale il legislatore consente di aderire alla Riforma limitatamente alle attività sociali di interesse generale, dando vita ad un “ramo” e adottando uno specifico Regolamento.

Il supporto assicurato a ciascun ente gestore dalla Fondazione include anche la revisione dello statuto (o, se del caso, del Regolamento) e l’eventuale distinzione delle opere, progettando l’istituzione di nuovi soggetti cui affidare la gestione.

Struttura organizzativa

La struttura organizzativa adottata da un ente ecclesiastico che gestisce opere sociali è – di frequente – il frutto di una stratificazione di scelte assunte in epoche diverse. La sopravvenuta limitatezza delle risorse disponibili, l’urgenza di ottimizzare l’azione gestionale e le novità normative italiane (in primis quelle fiscali, ma non solo queste) implicano una revisione delle strutture attualmente in azione.

La Fondazione, attraverso l’équipe multidisciplinare, può aiutare ad individuare le possibili soluzioni in ordine:

- alla natura giuridica dei soggetti coinvolti (ente ecclesiastico, fondazione, società commerciali),

- alla loro configurazione (Onlus, Inlus, ente non profit, società unipersonale …),

- all’organizzazione puntuale delle diverse opere o centri o unità di offerta.

Programmazione economico-finanziaria

La (ri)organizzazione delle strutture operative esige una tempestiva, adeguata e puntuale programmazione economico-finanziaria delle singole opere o iniziative, siano esse di natura commerciale o non commerciale (per es. le case religiose, il sostegno alle missioni, le opere di pura beneficienza). Tale programmazione non può più essere affidata alla sola intuizione di gestori particolarmente illuminati, ma deve essere accompagnata da una lettura delle diverse situazioni sviluppata con criteri scientifici. La Fondazione può elaborare progetti gestionali relativi ad una o più opere oppure a tutte le iniziative promosse da un ente ecclesiastico al fine di individuare le soluzioni più adeguate per raggiungere l’equilibrio economico (proventi non inferiori ai costi) e finanziario (capacità dell’organizzazione di garantire durante l’anno le risorse monetarie necessarie). Accanto alla elaborazione dei predetti progetti la Fondazione può offrire un supporto per la strutturazione e la elaborazione dei budget economico-finanziari nei quali devono declinarsi i progetti medesimi.

La gestione della fiscalità

L’impatto che la normativa fiscale ha sulle singole opere e sull’ente gestore (concordatario o civile) non può essere trascurato ma, nemmeno, può essere l’unico criterio per elaborare i progetti gestionali. Tale attenzione è ancor più necessaria alla luce della Riforma del Terzo Settore che ridefinisce in profondità i rapporti tra attività non profit, agevolazioni fiscali e struttura giuridica dell’ente gestore. La soluzione sarà tanto più adeguata e prudente, quanto più sarà capace di valutare in modo prospettico l’equilibrio tra “le agevolazioni” e i “vincoli”, senza tradire la natura ecclesiale ed il carisma delle diverse attività.

La Riforma del Terzo Settore, come già è avvenuto in occasione della introduzione delle Onlus, raccomanda di non escludere a priori l’opportunità di avvalersi di diversi enti gestori (ente ecclesiastico, fondazione, società) per gestire opere particolarmente articolate e complesse.

La Fondazione può elaborare diversi modelli fiscali al fine di avvicinarsi quanto più possibile a quell’equilibrio ideale che consente all’ente gestore, concordatario o civile, di ottimizzare i benefici senza dover rinunciare alla libera utilizzabilità delle risorse prodotte dalle diverse opere o iniziative.

Organizzazione del personale

Accanto ad una oculata gestione delle risorse finanziarie e dei beni, anche la cura dell’organizzazione dei collaboratori e dei dipendenti è decisiva per la buona riuscita delle opere. Ciò può avvenire contemperando distinti valori: dal rispetto della dignità delle persone alle esigenze produttive, dall’osservanza delle normative alla scarsa flessibilità dei diritti quesiti (cioè eredità complesse di scelte passate), dal contenimento dei costi al riconoscimento delle diverse professionalità.

La Fondazione, a valle di una analisi attenta e approfondita dell’attuale organizzazione del lavoro, può predisporre uno o più modelli organizzativi capaci di dare il giusto rilievo ai profili sopra descritti, nonché supportare l’ente gestore nel necessario dialogo con le rappresentanze sindacali aziendali e/o con le organizzazioni sindacali.

Controllo di gestione

Tutti i progetti necessitano di essere accompagnati e, dunque, di essere monitorati. Infatti, anche la migliore organizzazione potrebbe essere sterile in assenza di strumenti che siano in grado di verificare il cammino percorso e, se del caso, correggerlo. Il controllo di gestione non intende, dunque, irrigidire la vita di un’opera quanto, invece, assicurare la possibilità di correggere la rotta per arrivare alla meta prestabilita. Il fatto che si tratti di opere non profit o caritative non è un buon motivo per non prestare attenzione al cammino; al contrario: proprio la necessità di evitare di sperperare le risorse e poter assicurare un’effettiva presa in carico delle attese delle persone esige che l’amministratore possa conoscere con tempestività i passi fatti, la direzione e le tappe intermedie del cammino.

La Fondazione può aiutare gli amministratori ad individuare gli strumenti più adatti e commisurati alle opere per monitorare il cammino, prestando attenzione al profilo economico (che i costi e i proventi siano allineati al budget), a quello finanziario (per non essere sorpresi da improvvise carenze di liquidità) nonché alla pianta organica (al fine di sopperire tempestivamente a dimissioni, pensionamenti o assenze prolungate).

La Fondazione offre anche un servizio di supporto esterno al sistema del controllo di gestione adottato dall’ente gestore.

I nostri servizi

La Fondazione offre i seguenti servizi:
- consulenze per la verifica e la riorganizzazione di opere ecclesiali e sociali
- consulenza in vista della transizione da Onlus a enti (rami) di Terzo Settore o d’Impresa Sociale
- validazione di progetti di riorganizzazione già predisposti dall’ente gestore
- assistenza continuativa all’organo amministrativo in ambito giuridico, contabile, fiscale, lavoristico, gestionale.

Il Presidente (donlorenzo@servirelafamiglia.it) è disponibile per un primo colloquio finalizzato ad individuare il tipo e la durata della consulenza che eventualmente potrà essere chiesta alla Fondazione.

L’attivazione della consulenza (comunque personalizzata) sarà accompagnata dalla sottoscrizione di un contratto di servizio che evidenzierà con puntualità le attività assicurate dalla Fondazione, quelle escluse, la durata del percorso, il costo, i termini di pagamento e i canali comunicativi che saranno utilizzati.

L'Equipe

Bonelli dott.ssa Costanza

Area Contabile

Ciampoli avv. Silvia

Area Legale

Clementi Rag. Patrizia

Area Fiscale

Ferrari dott. Marco

Area Gestionale

Ondei dott. Fabrizio

Area Personale

Pesticcio dott. Paolo

Area Legale

Don Edoardo Algeri

Don Edoardo Algeri (Bergamo 1963 – 2019)

È stato presbitero della Diocesi di Bergamo dal 1988.

Dopo aver conseguito la maturità classica in Seminario a Bergamo ha proseguito il percorso di studi conseguendo la licenza in Teologia Morale e in Psicologia presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma, e l’ha completato sostenendo l’Esame di Stato presso l’Università La Sapienza in Roma.

Il ministero sacerdotale lo ha impegnato in modo particolare nella pastorale famigliare e nella cura delle vocazioni sacerdotali e del diaconato permanente.

La sua formazione lo ha condotto anche a svolgere l’attività di psicologo (è stato iscritto all’Albo dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia).

Nel 2011 ha assunto la presidenza ella Federazione della Federazione Lombarda dei centri di Assistenza alla Famiglia (FeLCeAF) e della Fondazione Lombarda Servire la Famiglia.

Negli anni successivi ha sviluppato una particolare competenza nell’ambito della formazione e delle organizzazioni di terzo settore, nell’ambito delle procedure di autorizzazione, accreditamento e contrattualizzazione delle strutture socio-sanitarie private, nonché per il mantenimento dei requisiti strutturali, strumentali, organizzativi e gestionali delle strutture accreditate e in merito agli indicatori di appropriatezza delle prestazioni erogate e al debito informativo circa l’attività degli enti accreditati nei confronti delle Istituzioni pubbliche.

Ha partecipato a molteplici tavoli tecnici istituiti dalla Pubblica amministrazione nei settori di competenza socio-sanitaria in ordine alla formazione e alla corretta interpretazione ed applicazione della normativa nazionale e regionale di settore.

È stato presidente della Confederazione italiana dei Consultori familiari di ispirazione cristiana.

Documentazione

Dove siamo

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